Al contrario dei racconti, nella costruzione dei videogiochi il punto di origine non è la storia, ma la meccanica a cui essa deve necessariamente adattarsi: l'esperienza di gioco. La presenza di giocatori che interagiscono e cambiano i destini del gioco, mette l’utente in primo piano: pertanto, chi progetta la narrazione, deve occuparsi prima di tutto che essa sia chiara, ovvero che storia e sfide siano spiegate nel miglior modo possibile. Ma chi progetta la narrazione?
Il digital storytelling è da sempre uno dei metodi più efficaci per aumentare la comprensione e la memorizzazione. Presentare un argomento attraverso una storia concreta aiuta non solo ad inquadrarlo in un contesto pratico, in cui applicare subito quanto appreso, ma anche e soprattutto a ricordarlo meglio nel tempo. Sarà difficile richiamare alla mente l'esatto contenuto di slide fruite anche solo un mese prima, mentre verrà naturale agli utenti descrivere personaggi, intrecci ed emozioni legati ad una storia anche se la sua esperienza risale a qualche anno prima.
Chi è nato fra gli anni ’80 e il 2000 oggi ha oramai dai 20 a 40 anni ed è diventato uno dei giovani manager chiamati a ‘svecchiare’ le regole in azienda, oppure uno fra i tanti neoassunti che andranno a popolare i team di lavoro. I MIllennials sanno che le aziende (e loro stessi), per sopravvivere nell’indeterminatezza di un mercato sempre più digitale e sempre meno lineare, devono saper evolvere in continuazione. Hanno capito che la formazione è una risorsa importante, pretendono di essere adeguatamente formati per il lavoro che stanno facendo, amano approfondire ogni aspetto del processo di lavoro per cercare le corrispondenze con quello che già hanno imparato, e sono molto sensibili alle tematiche trasversali (come il rispetto per la diversità e l’ambiente).
La formazione a distanza è un’arma potente per divulgare le buone pratiche amiche dell’ambiente. Ecco perché noi di Simulware, assieme ai nostri partner di settore, abbiamo deciso di proporre una collana sulla sostenibilità che tratta anche il tema del Risparmio Energetico.
La legge n.162/2021 ha l’obiettivo di abbattere il cosiddetto gender gap, ossia il divario retributivo tra uomini e donne, imponendo alle aziende con più di 50 dipendenti una certificazione della parità di genere. Ciò significa che tali aziende, con cadenza biennale, sono tenute a redigere e condividere con le rappresentanze sindacali una documentazione da cui emerga l’equilibrio salariale tra uomini e donne; qualora quest’attività non venga svolta sono previsti controlli da parte dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro con eventuali successive sanzioni.
Una buona parte dei nostri progetti è dedicata a programmi digitali per il miglioramento dei processi di onboarding. Dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, pare infatti che tutto ciò che ha funzionato fino a pochi anni fa, oggi sia inefficace. E se l’inserimento di nuovo personale è già costoso normalmente, figuriamoci nei casi in cui non riesce nel suo compito di indirizzare professionalmente e generare motivazione e appartenenza e quindi, in poche parole, produttività. 

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