OnBoarding: ieri e oggi

Sino a qualche anno fa, manager e dirigenti avevano la buona abitudine di pianificare e attuare una strategia di inserimento dei nuovi dipendenti in azienda. Questa talvolta prevedeva anche alcuni mesi in cui un nuovo assunto veniva formato per comprendere i valori aziendali e il funzionamento dei vari aspetti societari, tutto ciò prima ancora di cominciare a svolgere le proprie mansioni. Tutte le attività dedicate all’introduzione di un nuovo elemento in azienda definiscono il percorso di OnBoarding pensato dall’azienda stessa. Questo periodo poteva essere più o meno lungo, si concentrava su aspetti riguardanti il lavoro specifico del nuovo assunto e/o su caratteristiche più generali, come i valori aziendali, la vision e la mission. A prescindere da come fosse strutturato il percorso di OnBoarding, moltissime società erano consapevoli dell’utilità di questa pratica, che permetteva di avere una maggior qualità e un maggior attaccamento dei dipendenti all’azienda. Questo, unito al rapporto con in colleghi che si consolidava giorno dopo giorno, permetteva di creare un legame tra l’azienda e la persona che si traduceva in una buona qualità dell’ambiente di lavoro e in buoni risultati a livello societario: sono tanti infatti i casi di dipendenti che si dichiarano estremamente soddisfatti del proprio lavoro a seguito in un percorso di OnBoarding ben seguito e personalizzato.

Gli ultimi anni hanno completamente stravolto questo paradigma ed è stata posta sempre meno attenzione alla questione OnBoarding, concentrandosi maggiormente su altri aspetti. Non è sempre così, ma in molti casi il lavoro da remoto e la poca possibilità di relazionarsi con i propri colleghi ha creato un modus operandi maggiormente distaccato, in cui alcuni aspetti che prima erano protagonisti dell’ambito lavorativo sono stati messi via via in secondo piano.

Quali sono quindi le attività che permettono di introdurre correttamente un nuovo dipendente in azienda e come si sono mosse le società che hanno voluto digitalizzare l’OnBoarding?

Risulta necessario stare vicini al nuovo assunto. Lo smart working non permette il rapporto che si può avere in ufficio con i propri colleghi, ed è proprio questo uno degli elementi su cui lavorare. La digitalizzazione infatti non prescinde dal rapporto umano e lo sforzo sta quindi nel comprendere, caso per caso, come trasmettere e creare la relazione tra l’azienda e la persona.

Siamo in un periodo storico in cui c’è più possibilità di cercare lavoro da un punto di vista geografico: non si è più vincolati al luogo che si può fisicamente raggiungere, lo smart working permette di essere assunti in altre città, o addirittura all’estero. Questo fatto ha determinato una maggior possibilità di scelta che si è tradotta in un aumento della percentuale dei licenziamenti, alla ricerca di un posto di lavoro migliore. Risulta quindi fondamentale per le aziende che vogliono preservare il proprio valore, creare un legame con i propri dipendenti.

Dal momento che il rapporto umano è venuto in parte a mancare, è necessario puntare sulla gratificazione dei nuovi assunti, non solo economica, ma soprattutto professionale. Chi cerca lavoro oggi lo fa per essere gratificato da un punto di vista personale, vuole un ambiente in cui sentirsi incluso e vuole contribuire al successo della propria azienda con il proprio lavoro. L’attrattività di una società sta quindi nel modo in cui è in grado di includere i propri collaboratori all’interno della vita dell’azienda; le persone non vogliono limitarsi a svolgere un compito, ma vogliono essere parte di qualcosa.

Si tratta di un’esigenza personale e professionale che è sempre esistita, ma che talvolta poteva essere compensata da un ambiente di lavoro soddisfacente, buoni rapporti con i colleghi e uno stipendio adeguato. Al giorno d’oggi un professionista non vuole rimanere otto ore al giorno rinchiuso nel proprio studio senza avere la percezione dell’utilità di ciò che sta facendo. Lo smart working permette sicuramente una buona gestione del proprio tempo, ma la percezione del risultato di ciò a cui si stanno dedicando molte ore della propria vita è assolutamente fondamentale.

Ecco alcuni spunti che ti vorremmo lasciare per realizzare un’esperienza di OnBoarding efficace:

  • Dedica del tempo al neoassunto = non è solo una nuova risorsa, è una persona. Anzi, è una persona che sta affrontando un cambiamento: mettiti nei suoi panni, fagli capire perché hai scelto lui tra tante altre, fagli capire che conosci quel mix tra entusiasmo e dubbio che sta vivendo, incoraggialo e coinvolgilo!
  • Chiedi al neoassunto se ha delle esigenze particolari = le risorse in azienda non guardano solo al lato remunerativo, vogliono imparare e migliorarsi, ma desiderano anche un equilibrio tra vita lavorativa e vita personale (work-life balance): fagli sapere che c’è una formazione aziendale promossa per lui e che può liberamente chiedere permessi e ferie quando necessari.
  • Analizza il processo = a ogni step chiedi feedback e commenti dal neoassunto. Questo ti aiuterà a creare un OnBoarding bidirezionale e in continuo miglioramento.

La digitalizzazione deve essere quindi un mezzo per trasmettere i rapporti umani e sono tanti gli esempi concreti di cui ti parleremo nelle prossime settimane. Continua a seguirci per saperne di più.

Se vuoi capire come digitalizzare la tua azienda e quali sono i migliori percorsi di OnBoarding da introdurre contattaci e parliamone assieme.

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