I mobile device sono ormai diventati strumenti di uso quotidiano, in grado di supportare e facilitare una serie di azioni del vivere comune: la navigazione in auto, la consultazione di una ricetta, la chiamata multipla, l’apprendimento di una lingua o di una procedura, l’ottenimento di informazioni su eventi, la chat di gruppo.
Progettare in ambito elearning è per sua natura complesso poiché i contenuti formativi sono rivolti ad un'utenza che utilizza modalità di comunicazione diverse rispetto alla didattica tradizionale. Ciò mette in gioco l’adozione di metodologie educative e di apprendimento rivolte ad ottimizzare  l’acquisizione dei contenuti didattici considerando la particolarità del contesto e delle dinamiche che lo caratterizzano. Oltre alla definizione di corrette strategie di apprendimento, è necessario oggi considerare anche altri aspetti che inevitabilmente hanno ripercussioni sulla qualità  complessiva dell’esperienza didattica. Lo User Centered Design (UCD) è una metodologia che offre l’opportunità di superare alcuni scogli derivanti da una cattiva usabilità del sistema che spesso rende difficile l’acquisizione degli argomenti oggetto di studio e più in generale compromette la buona riuscita dell’esperienza elearning. 
Capita di incontrare il venerdì sera qualche amico e di chiedergli come è andata la giornata. E capita che ti venga risposto più o meno così "Bah, ho dovuto fare un corso online obbligatorio per la formazione aziendale, una noia mortale". Tu che stai dall'altra parte, dalla parte di chi quei corsi li pensa e li produce senti una fitta al cuore. Perché è vero, di corsi online ne hai visti di ogni tipo e sai che non sempre raggiungono l'obiettivo desiderato. Realizzare web based training (wbt) d'altronde, non è una cosa che si inventa, è un mestiere fatto dell'incontro di molte professionalità, ognuna portatrice di modelli e sensibilità. Non è portare in formato web un PowerPoint, ma è lavorare con grande entusiasmo e concentrazione per veicolare un contenuto cercando di provocare nell'allievo un'emozione, una suggestione, che lo renda il più efficace possibile.  
Qual è il link che collega l'elearning alle questioni mondiali emergenti? Cosa ha a che fare l'obbligo formativo (prevalentemente a carattere normativo) con le politiche agricole e di sostentamento del terzo mondo? Oggi possiamo dire che sono perfettamente legati, grazie all'iniziativa dell' "elearning for causes". In breve, attraverso la fruizione di contenuti online gli allievi ricevono gettoni da spendere in progetti di impegno sociale e umanitario sponsorizzati dalla propria azienda. Una crescita di competenza, una scelta di condivisione dei valori.
Cosa deve aspettarsi l'elearning dal futuro? Quali sono i trend da tenere sott'occhio? E perché si parla con insistenza di Total Learning? Ecco quali sono le 8 tendenze che un professionista non può ignorare. 1. INTERNET OF THINGS Lo sostiene il CEO di Samsung, Boo-Keun Yoon: la direttrice che guiderà il 2015 dell’hi-tech sarà l’internet delle cose. Di domotica, smart city, smart organization già se ne parla: lo sforzo ora è verso una piattaforma aperta, fatta di dispositivi che collaborano tra loro e sviluppatori liberi di esplorarla e sfruttarla liberamente. Se è prematuro parlare di opportunità per la formazione aziendale, è invece doveroso cominciare a chiedersi come cambieranno la conoscenza, l’organizzazione del lavoro e l’accesso all’informazione, potendo contare su esperienze multidevice che garantiscono continuità tra contesti differenti. 

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