Il 25 settembre 2015, i governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno sottoscritto l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, approvata poi dall'Assemblea Generale dell'ONU. Essa è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.  Il 2023 segna la metà del percorso degli SDGs concordati sette anni fa: è un momento cruciale per riflettere su dove siamo ora e per determinare i passi da compiere, considerando che oggi solo un obiettivo su 10 è sulla buona strada per essere raggiunto entro i termini stabiliti. Ma quali sono gli obiettivi dell'Agenda 2030? Per semplificare possiamo suddividerli in due macrocategorie: obiettivi ambientali e obiettivi socio-economici. Vediamoli in sintesi
Ormai l’Intelligenza Artificiale sembra essere in grado di fare qualsiasi cosa. Su questo tema e su cosa significherà ciò nello scenario futuro dell'elearning si sta discutendo molto in questi giorni anche al Learning Technologies Autumn Forum 2023. Ci si interroga in particolare sulla diffusione dei bot creati in modo specifico per la produzione di testi: i content generator. In base ai nostri input, i content generator possono aiutarci a creare rapidamente diversi tipi di contenuti, a trovare i concetti correlati a determinate parole chiave, ad approfondire un argomento in modo verticale, ad aiutarci nel brainstorming, ed anche a controllare se i nostri testi sono stati plagiati. Insomma, di tutto e di più.
La Giornata Mondiale dell'Inclusione - World Inclusion Day - si celebra ogni 10 ottobre ed è dedicata a garantire che individui di varie abilità, background, età, razze, religioni, generi e altre caratteristiche siano accettati, accolti e trattati in modo equo. In questa data si celebra quindi l'inclusione e la valorizzazione di tutte le persone. Ogni anno la riflessione è dedicata in modo particolare ad un tema che per il 2023 è la disabilità intellettuale e dello sviluppo (IDD). Si tratta di ambiti che devono ancora affrontare l'esclusione, l'isolamento sociale e l'abuso sociale nelle istituzioni, nei luoghi di lavoro e nelle comunità.
Gli ultimi anni hanno completamente ribaltato i paradigmi del mondo del lavoro. Una dinamica che si è praticamente rovesciata è quella legata alla fidelizzazione dei dipendenti: se fino a qualche anno fa il traguardo del posto fisso veniva visto come un mito da raggiungere, nell’era post pandemica il turn over aziendale è aumentato esponenzialmente, con aziende sempre più in difficoltà nel costruire e consolidare i rapporti con i propri dipendenti.  Lo smart working ha a tutti gli effetti aperto nuove possibilità ai professionisti: se prima i limiti geografici rappresentavano un vincolo, oggi attraverso i network online è possibile ambire a posizioni lavorative anche in aziende fisicamente molto lontane da noi, sfruttando tutti i vantaggi che la tecnologia ci mette a disposizione.
Il tema dell’accessibilità in azienda è estremamente attuale, non solo perché si tratta di uno dei punti su cui pone l’attenzione il PNRR, ma soprattutto perché stiamo vivendo un periodo storico in cui l’attenzione verso l’inclusione e l’abbattimento delle barriere sta crescendo sempre più. In ambito aziendale la tecnologia può essere un grande supporto all’accessibilità e innovazioni come la realtà virtuale e la realtà aumentata possono aiutare sia i processi di business che i processi di inclusione. Cominciamo col capire che cosa sono la realtà virtuale e la realtà aumentata, in cosa si differenziano e come possono essere integrate in un’azienda moderna.
Ormai l’esigenza di coinvolgimento e di autorialità delle persone nelle aziende sta spingendo alla proposizione di costrutti sempre più arditi e sofisticati. Si parla molto di  “consenso sistemico” e di “ownership cooperativa” fino ad immaginare un dialogo organizzativo nel quale il diritto di “voto” nelle decisioni strategiche abbia un valore nominale identico per tutti, indipendentemente dal possesso di quote azionarie: come nella democrazia politica, dove ognuno “nominalmente” ha n.1 diritto di voto. Non capita spesso di incappare nella declinazione manageriale di un dibattito sull’economia e la società nel suo insieme che comincia a farsi sentire e cioè quello del superamento della logica capitalistica pura all’interno del sistema liberale. In altre parole, se le idee si trasformano velocemente in prodotti e servizi e l’economia della conoscenza è in pieno sviluppo, i mezzi devono potersi allocare e riallocare velocemente dove le opportunità di crescita sono più alte seguendo “ il consenso” per come si forma ed evolve. Ciò vale non solo per il mercato dei capitali ma anche per il mercato delle persone, dei talenti e delle idee, all’interno delle aziende.

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