La grande intuizione delle aziende, nel recente biennio, è stata quella di capire che promuovere il benessere interno è importante sia per i dipendenti che per l'azienda stessa. Creare un ambiente di lavoro aperto, connesso, flessibile e gratificante è una delle chiavi per fidelizzare i migliori talenti e attrarne di nuovi, contrastando il fenomeno della Great Resignation. Il lavoratore di conseguenza migliora la qualità delle prestazioni e la produttività sul lavoro, a tutto vantaggio dell'azienda stessa.
La Diversity Inclusion potrebbe sembrare un trend di questi ultimi anni, ma la storia ci racconta che la prima volta in cui si è parlato di inclusione delle diversità è stata nel 1987, in cui il Ministro del Lavoro degli Stati Uniti William Brock analizzò i trend legati al mondo del lavoro e si rese conto di come fosse assolutamente necessario un cambio di direzione, in particolar modo nelle pratiche di assunzione negli Usa: donne, lavoratori afroamericani e ispanici avrebbero rappresentato il futuro del mondo del lavoro statunitense e stava diventando quindi fondamentale una maggiore integrazione di queste categorie.
Con questo articolo vogliamo cominciare ad approfondire l’argomento diversity inclusion, cercando di capire in che modo le aziende possano diventare parte integrante di un cambiamento culturale che, si spera, porterà la società in generale a essere maggiormente inclusiva nei confronti delle diversità e, in particolar modo, delle minoranze.
Siamo giunti all’inizio di questo nuovo anno carichi di tante speranze e buoni propositi. Se è vero che per certi versi il mondo e la società in generale stanno tornando sempre di più verso la normalità, è altrettanto vero che alcune importanti problematiche non si risolvono girando pagina del calendario, ma rimarranno una costante anche durante il 2023. Prima di affrontare i trend di quest’anno, vogliamo rivolgere un ultimo ma significativo sguardo all’anno passato, prendendoci un attimo per ragionare sull’esperienza acquisita e sulle nozioni che è importante non dimenticare.
A novembre la nostra piattaforma LMS SePLite® ha integrato Teams come strumento per la gestione di videoconferenze e webinar: un nuovo tool a disposizione dei nostri clienti nel mosaico delle tante funzionalità del mitico SePLite®! Per capire meglio cosa cambia con l’integrazione di Teams, abbiamo chiesto maggiori dettagli all’Operations Manager del nostro Development Team di SePLite®, Giancarlo Domanico.
In due anni in cui sono cambiati stakeholder e processi sul mercato della formazione e si sono moltiplicate applicazioni e modalità di fare e per fare formazione online, è giunto il momento di fare un ripasso. E decidiamo di farlo ora che abbiamo iniziato la nostra collaborazione con iSpring. Troviamo le prime forme di elearning già a inizio Novecento, con materiale cartaceo che veniva inviato a distanza e poi restituito dal discente. Ma è chiaramente con l’avvento delle prime tecnologie che l’elearning ha cominciato la sua crescita. Prima i floppy disk e i CD-Rom, in seguito corsi video e gli streaming sino ad arrivare agli strumenti per tenere call e conferenze o creare vere e proprie aule virtuali.

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