Con questo articolo vogliamo cominciare ad approfondire l’argomento diversity inclusion, cercando di capire in che modo le aziende possano diventare parte integrante di un cambiamento culturale che, si spera, porterà la società in generale a essere maggiormente inclusiva nei confronti delle diversità e, in particolar modo, delle minoranze.
Siamo giunti all’inizio di questo nuovo anno carichi di tante speranze e buoni propositi. Se è vero che per certi versi il mondo e la società in generale stanno tornando sempre di più verso la normalità, è altrettanto vero che alcune importanti problematiche non si risolvono girando pagina del calendario, ma rimarranno una costante anche durante il 2023. Prima di affrontare i trend di quest’anno, vogliamo rivolgere un ultimo ma significativo sguardo all’anno passato, prendendoci un attimo per ragionare sull’esperienza acquisita e sulle nozioni che è importante non dimenticare.
A novembre la nostra piattaforma LMS SePLite® ha integrato Teams come strumento per la gestione di videoconferenze e webinar: un nuovo tool a disposizione dei nostri clienti nel mosaico delle tante funzionalità del mitico SePLite®! Per capire meglio cosa cambia con l’integrazione di Teams, abbiamo chiesto maggiori dettagli all’Operations Manager del nostro Development Team di SePLite®, Giancarlo Domanico.
In due anni in cui sono cambiati stakeholder e processi sul mercato della formazione e si sono moltiplicate applicazioni e modalità di fare e per fare formazione online, è giunto il momento di fare un ripasso. E decidiamo di farlo ora che abbiamo iniziato la nostra collaborazione con iSpring. Troviamo le prime forme di elearning già a inizio Novecento, con materiale cartaceo che veniva inviato a distanza e poi restituito dal discente. Ma è chiaramente con l’avvento delle prime tecnologie che l’elearning ha cominciato la sua crescita. Prima i floppy disk e i CD-Rom, in seguito corsi video e gli streaming sino ad arrivare agli strumenti per tenere call e conferenze o creare vere e proprie aule virtuali.
Parliamo di incentivi legati alla sostenibilità? Sembra passata un’eternità dai periodi di lockdown e almeno in apparenza siamo tornati a una sorta di normalità quotidiana, tuttavia gli effetti della crisi, soprattutto economica, continuano a farsi sentire e stanno mettendo in seria difficoltà persone e imprese. Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha messo a disposizione della ripresa economica ben 191.5 miliardi per l’Italia, la nazione che ha ricevuto la maggior quantità di fondi a livello europeo. Oggi vogliamo quindi comprendere in che modo quel denaro può essere utilizzato da un’azienda.
Tra i settori più colpiti dalla pandemia mondiale c’è stato sicuramente quello della cultura e anche se le analisi riportano un trend crescente del +4%, circa, tra 2020 e 2021, è una crescita insufficiente per recuperare la perdita causata dai lunghi periodi di chiusura (soprattutto per le manifestazioni e gli eventi dal vivo). Parliamo spesso di come il digitale e la tecnologia siano, al contrario, cresciuti nell’ultimo biennio ma i dati parlano chiaro: dal punto di vista del valore aggiunto, negli ultimi due anni il sistema produttivo culturale ha registrato una variazione percentuale del -3,3%; dati al 2021 mostrano un sistema formato da 270mila imprese e 40mila realtà del terzo settore, che dà complessivamente lavoro a 1,5 milioni di persone e produce ricchezza per 88,6 miliardi di euro.

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