Sviluppare il senso di appartenenza all’azienda dalla propria camera da letto

Lo smart working fa oramai parte della nostra quotidianità, in molti si sono infatti ritrovati a spostare il lavoro a casa propria, chi con immense soddisfazioni e chi invece con qualche remora. Da un punto di vista della produttività aziendale è probabilmente ancora presto per capire quale sia l’impatto del lavoro da remoto, anche se diversi casi studio mostrano come l’efficienza aziendale si sia mantenuta o sia addirittura aumentata negli ultimi anni; e mentre sociologi e psicologi si interrogano su quali siano gli effetti da stress collegati allo smart working, noi vogliamo capire quali sono invece gli effetti sul senso di appartenenza all’azienda. Lavorare da casa ci allontana dalla società per cui operiamo o le moderne possibilità di connettersi sono in grado di compensare questa distanza?

Per rispondere a questa domanda forse è il caso di fare un passo indietro per capire quali siano gli elementi che legano un dipendente alla propria azienda e ragionare su come questi siano impattati dallo smart working.

Lasciamo un attimo da parte alcuni fattori economici che giustamente influiscono su questo legame, come stipendi e premi produttività (su cui comunque ci sarebbe da parlare dato che anche questi dovrebbero rimanere al passo coi tempi, comprendendo le nuove esigenze dei dipendenti), e concentriamoci invece su una serie di aspetti che rendono una società attrattiva e invogliano i professionisti ad avvicinarvisi.

Si sente spesso parlare di mission e di vision, intendendo la direzione in cui un’azienda vuole dirigersi e le modalità con cui raggiungerà il proprio obiettivo, tuttavia oramai sembrano diventati concetti sempre più rarefatti. L’impressione è infatti che molte società sembrino costrette a esprimere dei valori a cui non avevano mai pensato sino a qualche anno prima: la propria mission e la propria vision, la voglia di includere generi e razze, l’attenzione al Pianeta e via dicendo. Purtroppo però, quando ci si scontra con la realtà, in molti casi si realizza velocemente che questi valori suonano più come slogan che come vere e proprie caratteristiche dell’azienda. Una realtà magari più complessa da percepire esternamente, ma che risulta palese dall’interno. Queste società sono infatti le stesse che costruiscono anche il rapporto con i propri dipendenti a suon di slogan, invece di puntare sulle relazioni, sui valori e sul senso di appartenenza all’azienda. Ci si trova infatti catapultati rapidamente all’interno di un contesto giovane e dinamico, come recitano la maggior parte degli annunci di lavoro, ma strutturato in maniera abbastanza arcaica e competitiva. Soprattutto se il lavoro viene svolto completamente da remoto, non è semplice instaurare rapporti coi colleghi che permettano di comprendere al meglio il tipo di lavoro da svolgere e le sue modalità, e la fase di avviamento della nuova professione diventa sempre più complessa. Le famose pause caffè avevano e hanno un ruolo: consentono di instaurare rapporti umani, di creare un legame e una confidenza che si traducono in una maggior sinergia professionale; se spariscono questo genere di situazioni è necessario, da un punto di vista aziendale, sopperire in altri modi.

Parlando di smart working si descrive un contesto lavorativo fatto di rapporti umani frammentati, ma che comporta una maggior comodità nello svolgere la propria professione. In un contesto di questo tipo bisognerebbe sopperire al valore aggiunto che veniva dato dai rapporti umani con altre pratiche, come l’inclusione in azienda e la formazione del proprio personale. Si tratta di attività che esistevano già in molti ambienti lavorativi tradizionali e che andrebbero semplicemente adattate, e talvolta rafforzate proprio a causa del minor confronto con i colleghi, a questa nuova epoca rappresentata in buona parte dal lavoro da remoto.

In particolar modo quando si assume un nuovo dipendente l’azienda deve avere la voglia di includere il neoassunto, di condividere il proprio modo di lavorare e di rapportarsi con i clienti, di parlare effettivamente (non sottoforma di slogan) della mission e della vision aziendali e di far sentire i dipendenti come parte di una struttura, non come singoli professionisti pronti a interagire solo quando è necessario.

Percorsi di OnBoarding, ossia di inserimento in azienda, moderni e personalizzati sono quindi una grossa opportunità per sviluppare il valore aziendale. Condividere i valori dell’azienda permette infatti di preservarne il valore, grazie a collaboratori preparati, motivati e che sentono il lavoro come proprio.

Se vuoi sapere di più su come si struttura un percorso di OnBoarding efficace non esitare a contattarci.

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