Scenario-based learning: il valore dell’esperienza autentica

Lo Scenario-based learning (SBL) è la strategia didattica di punta del "Learning by doing". La parola "Scenario", come in teatro, indica l'ambiente in cui si svolge la scena. Serve quindi una Storia, che si svolge in un Luogo (virtuale) con uno o più Personaggi, in cui il Protagonista sei TU perchè, con le tue scelte, decidi il corso degli eventi e le conseguenze per te e per gli altri.
Lo scenario quindi è la ricostruzione di una situazione concreta (real life scenario), del tutto simile a quella reale (anche se semplificata) il cui esito dipenderà dalle tue scelte. In pratica, è giocare ad un videogame. "Ti trovi in questa situazione, come ti comporti?".

Gli scenari aiutano gli studenti a capire come applicare nuove conoscenze nell'ambiente professionale. Che sia l'ufficio, il punto vendita o un vulcano in eruzione, ogni scenario può essere quello giusto per imparare a vendere un prodotto o gestire un gruppo.

Lo scenario-based learning è la risposta giusta quando si vuole:

  • aumentare la motivazione e l'autodeterminazione;
  • semplificare un contenuto arido o complesso con dei casi pratici;
  • affrontare un argomento rischioso o delicato (perchè il pericolo nella vita reale è troppo alto);
  • descrivere situazioni in cui non c'è una sola risposta giusta, per incoraggiare alla riflessione e all'analisi della situazione da più punti di vista, anche diversi fra loro, come nell'inclusività o nella negoziazione;
  • testare l'applicazione di nuove competenze nella vita reale.

Per ricreare un'esperienza autentica, ricca di interazioni e di emozioni, l'instructional designer è la professionalità chiave: deve saper confezionare delle domande pratiche e circostanziali, che rispecchino le situazioni critiche, gli errori più frequenti commessi dalle persone ed i punti chiave di quel contesto lavorativo. Come nei giochi, le opzioni di risposta devono essere interessanti, mai scontate. I feedback e le spiegazioni devono arrivare in tempo reale, per aiutarci a richiamare la conoscenza più  utile in quel momento. La struttura narrativa è quella delle tipiche storie a bivi; in fase di progettazione, per gestire la complessità del branching (ovvero della ramificazione dei vari bivi narrativi) possono essere utili software come TWINE (https://twinery.org) che fra l'altro è open source.

Dopo la progettazione, tocca al web designer costruire l’architettura funzionale mentre il graphic designer è chiamato a coordinare la giusta alternanza di video, immagini e altri media per rendere l'esperienza quanto più concreta, credibile e affascinante. Chi impara deve essere immediatamente catturato dalla storia, deve sentire di essere coinvolto in una situazione concreta in cui è chiamato ad agire, subito e senza tentennamenti.

 

L'empatia con la situazione e le persone aiuta a vivere l'esperienza come se fosse veramente reale. Lo scenario spinge a comportarsi in maniera non dissimile da quanto potrebbe accadere nella vita reale, in cui viene attivata non solo l’area del "conoscere" ma anche quella del "sentire". Si è più propensi a prendere decisioni, ottenere feedback  e comprendere le conseguenze delle proprie azioni. In un ambiente sicuro si può "sbagliare in libertà", in modo protetto. Imparare dagli errori è importante: si ha più fiducia nella conoscenza costruita passo a passo da una esperienza diretta, piuttosto che in quella puramente nozionistica, caduta dall'alto. 

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