Realizzare corsi in elearning? Facciamolo con passione!

Dicono che i progetti meglio riusciti siano quelli in cui passione ed efficienza si fondono. Lo confermiamo anche noi sulla base dell’esperienza maturata in questi quindici anni di realizzazioni multimediali ad hoc o a catalogo, per i settori del pubblico e del privato. Sembra un lasso di tempo breve, ma se commisurato all’evoluzione incredibile della tecnologia nell’ultimo decennio, è facile capire che si tratta di un’expertise significativa.

Passione - AnalisiCos’hanno in comune i corsi ben riusciti? Qual è la chiave vincente per realizzare un corso elearning che sia efficace, stimolante e abbia un buon ritorno nell’operatività lavorativa? La realizzazione di un corso elearning (o wbt) deve essere guidata da attenzioni e professionalità specifiche. Si tratta infatti di un processo in cui l’estro creativo e progettuale deve mantenere costamente il focus sull’aspetto didattico e sulle attese di apprendimento senza perdere in appealing e in innovazione.

Il segreto del successo di un wbt, per noi è racchiuso nella gestione strategica e ragionata delle sei fasi di sviluppo, che non possono prescindere da una serie di piccole ma preziose “passioni”:

  

 

 

1. Fase di analisi


“Passione” per il Committment: un corso di successo è quello in cui il Committment è molto coinvolto nel processo di progettazione e creazione. Non si tratta solo di avere un mandato formativo molto forte da parte del cliente, ma aiutarlo tramite una buona progettazione a veicolare attraverso il prodotto la cultura aziendale e le buone prassi.

“Passione” per il team: è importante che il team che realizza il prodotto sia ben strutturato, ricco di tutte le competenze necessarie alla riuscita del progetto: ciò è valido sia per il team del fornitore che per il team del cliente. Essi infatti devono dialogare sulla base di un linguaggio tecnico comune e devono condividere in modo armonico le regole del processo, come ad esempio il rispetto delle scadenze.

“Passione” per i ruoli chiari: è fondamentale definire già in fase di analisi dei bisogni formativi, chi è il decisore chiave all’interno del team del cliente per capire chi determina gli “ok go” del processo fornendo adeguati feedback o validazioni finali. Allo stesso modo, in ogni team deve essere chiaro chi è il project leader per indirizzare correttamente le comunicazioni.

“Passione” per la corretta formulazione degli obiettivi: è molto difficile definire con precisione e competenza uno o più obiettivi formativi. In questa fase è decisiva la maggiore trasparenza possibile: è bene individuare sia gli obiettivi espliciti del progetto (ad esempio formare il personale sul Modello di Organizzazione e Gestione) sia quelli impliciti (trasmettere valore e senso di appartenenza). È preferibile che l’obiettivo formativo sia uno ma ben definito. È infatti possibile definire in un secondo momento dei sotto-obiettivi specifici che servono a costruire l’albero dei contenuti, a verificare la progettazione a strutturare gli strumenti di verifica. Ricordiamoci che i corsi elearning possono nascere per rispondere a finalità molto diverse fra loro, ad esempio comunicare, aggiornare, supportare, consultare, livellare le conoscenze, rinforzare, affiancare, ottimizzare, formare.

“Passione” per …saper fare due passi indietro: il cliente vuole davvero un corso elearning? Forse no! È positivo saper riconoscere assieme lo strumento più adeguato al fabbisogno formativo espresso in questa fase. In funzione della sua definizione, il team del cliente e quello del fornitore devono aprirsi a scenari possibili anche molto diversi: la parola d’ordine è massima efficacia rispetto all’obiettivo!

“Passione” per il risparmio? Sì, l’elearning complessivamente è una soluzione economica, veloce, pronta, riutilizzabile e consente di fare molta economia di scala. Inoltre abbatte i costi vivi di aule, docenze, spostamenti e sospensione del lavoratore dalle attività produttive. Tutto questo è vero se associato a grandi numeri di popolazione, a strutture organizzative a filiale, alla grande distribuzione e soprattutto, se a guidare la committenza è la ricerca dell’equilibrio tra la soluzione didattica più efficace e la sua sostenibilità nella realtà aziendale in cui viene inserita e proposta.

 

2. Fase di progettazione


Passione - Progettazione “Passione” per la sintesi: troppo spesso si confonde l’elearning con la trasposizione in forma multimediale di quintali di testo, senza rielaborazione, valore aggiunto o progettualità. È opportuno ricordare che i corsi elearning sono composti di unità o oggetti autoconsistenti, modulari, reperibili, riusabili (Learning Object) e come tali devono essere sintetici. L’aspetto didattico non può prescindere dallo strumento e dall’appredimento a video con tutte le sue caratteristiche: brevità e concisione sono regole fondamentali per catturare e mantenere alta l’attenzione. L’Information Mapping è una tecnica che Simulware usa per garantire una buona destrutturazione del contenuto e la sua riaggregazione in un albero di concetti significativi che saranno la base di un’efficace progettazione.

“Passione” per l’esperienza: non c’è mezzo migliore per apprendere se non fare esperienza sulla propria pelle, lo sanno tutti. E quando ciò non è possibile? In questo caso, in sede sede di progettazione di un percorso formativo è fondamentale riservare alcuni momenti alla contestualizzazione del contenuto preferibilmente legandolo alle esperienze del target o – ove il target sia vasto – alla realtà quotidiana. Ecco che allora è importante che ogni corso elearning sia ricco di esempi, casi reali e rimandi all’esperienza concreta. Ciò è possibile sia presentando il contenuto in forma di “case study” o esempio, sia utilizzando l’interattività e i momenti valutativi di tipo decisionale come i game e i role play per calare l’allievo nella realtà.

“Passione” per la scoperta: mantenere alto il livello dell’attenzione è importante e difficile quando si tratta di elearning. Una delle strategie per rendere il corso gradevole e accattivante è quello di far accedere l’allievo al contenuto tramite scoperta. L’utilizzo interattività, pop up, risorse di secondo livello servono proprio a stimolare la curiosità verso l’approfondimento. Espedienti didattici di questo tipo vanno usati con parsimonia per evitare l’effetto opposto di disinteresse e perdita della motivazione.

“Passione” per la varietà didattica: “se tutto quel che hai in mano è un martello, tutto ti sembrerà un chiodo”. Errore da non fare!! La creatività della progettazione sta tutta nella scelta dello strumento didattico più adatto rispetto all’obiettivo, al target e allo stile di comunicazione del corso. La grande varietà di Learning Object oggi disponibili ci agevola in tal senso: da una unità di tipo classico (per intenderci, powerpoint-like) molto istituzionale, si può passare alla simulazione evoluta e al biz game. Il segreto è divertirsi durante la sceneggiatura: chi si è divertito progettando il corso, garantisce divertimento all’allievo in fase di apprendimento.

 

3. Fase di sviluppo


Passione - Sviluppo “Passione” per la semplicità: dove semplicità è da intersi come usabilità e accessibilità. Per usabilità si intende "il grado in cui un prodotto può essere usato da specifici utenti per raggiungere specifici obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso" (definizione data dallo standard ISO 9241-11, Ergonomic requirements for office work with visual display terminals - Guidance on usability). Sviluppare un corso secondo criteri di usabilità significa fare in modo che i suoi contenuti e le sue funzionalità siano facilmente reperibili e fruibili dai suoi utenti. Esso può infatti contenere tante funzionalità, servizi e risorse utili, ma se queste risorse non sono organizzate secondo le aspettative e gli effettivi bisogni dei destinatari, possono risultare addirittura introvabili e, di fatto, inutilizzate. Per accessibilità, invece, si intende la realizzazione di un sistema che favorisca la fruizione e l'interazione rispettando le esigenze e le preferenze degli utenti; ciò significa anche facilitare l’apprendimento di contenuto a persone che presentino disabilità e che fanno uso di tecnologie assistive (ad esempio lettori di schermo, ingranditori di schermo, sistemi di puntamento) per eliminare o ridurre la condizione di svantaggio.

“Passione” per la bellezza: esistono i corsi brutti. E raramente risultano efficaci. La motivazione e la qualità dell’apprendimento sono molto legati al concetto di bello. Dal punto di vista della comunicazione visiva, siamo continuamente stimolati da ogni genere di bellezza ed essa ci mette a nostro agio. In un contesto sociale ipertecnologico e sensibile al trendy, come possiamo accettare che l’ambiente formativo in cui vieniamo inseriti sia brutto? Anche il visual ha la sua importanza, ed è spesso una sfida coniugare l’attesa di un forte appeal al focus sulla didattica che in questo ultimo periodo tende a passare in secondo piano.

“Passione” per gli standard: elearning significa standard. Standard di progettazione, standard di sviluppo, standard di tracciamento. Ignorare uno o più di questi standard significa mettere a repentaglio la buona riuscita del progetto. Così come lo storyboarding segue un metodo preciso capitalizzato dalal figura dell’Instructional Designer, così il graphic design dei corsi elearning non può prescindere da una serie di indicazioni precise legate al tipo e alla dimensione del font a video, all’evitamento degli effetti di blinking, alla disposizione di testo e immagini, allo stile delle animazioni, alla pulizia e al colore dello sfondo, alla qualità dell’audio e degli effetti sonori, alla quantità e rappresentazione di elementi interattivi, alla pulizia e al rigore del linguaggio visivo utilizzato, alla chiarezza di diagrammi e schemi, alle funzionalità a corredo del visore ecc.

 

4. Controllo qualità e testing


Passione - Test e qualità“Passione” per la cura: non esistono progetti di elearning pensati con largo anticipo e tali da essere sviluppati in tranquillità avendo a disposizione illimitato tempo per ogni fase del processo. In genere le prime tre fasi richiedono molto tempo progettuale pertanto, si arriva al rilascio con grandi affanni e rincorse. Tuttavia, nel programmare la realizzazione di un corso è fondamentale prevede l’esistenza di un team (possibilmente in parte diverso da quello di sviluppo) che proceda ad un accurato controllo di qualità e al testing sul Learning Management System, anche noto come piattaforma didattica.

 

 

 

 

5. Rilascio e post rilascio


 “Passione” per il confronto: che la relazione tra il team cliente e il team fornitore sia stata armonica o meno durante la realizzazione del progetto, è una grande ricchezza per entrambi potersi confrontare sulle aspettative attese e ripercorrere i punti di forza e di debolezza non solo del prodotto finito ma anche del processo di realizzazione. Ove e se possibile Simulware consiglia sempre un incontro finale di chiusura progetto in cui esplorare tutti gli aspetti e porre basi migliorative per future collaborazioni. È certo che ognuno ne uscirà più competente.

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