Le aziende possono diventare più accessibili grazie alla realtà aumentata e virtuale?

Il tema dell’accessibilità in azienda è estremamente attuale, non solo perché si tratta di uno dei punti su cui pone l’attenzione il PNRR, ma soprattutto perché stiamo vivendo un periodo storico in cui l’attenzione verso l’inclusione e l’abbattimento delle barriere sta crescendo sempre più. In ambito aziendale la tecnologia può essere un grande supporto all’accessibilità e innovazioni come la realtà virtuale e la realtà aumentata possono aiutare sia i processi di business che i processi di inclusione.

Cominciamo col capire che cosa sono la realtà virtuale e la realtà aumentata, in cosa si differenziano e come possono essere integrate in un’azienda moderna.

Che cos'è la realtà virtuale?

La realtà virtuale è una realtà completamente simulata nella quale si viene immersi attraverso l’utilizzo di visori ed eventualmente altri wearable per aumentare l’esperienza virtuale. Si tratta quindi di un mondo digitale simulato, può prendere spunto dalla realtà vera e propria per rappresentarla, ma può anche allontanarcisi completamente.

I più famosi esempi di applicazione di realtà virtuale vengono dal mondo dei videogiochi, in cui indossando un visore e stringendo dei dispositivi tra le proprie mani è possibile entrare in mondi fantastici, interpretando personaggi e vivendo avventure. Oramai sono tantissimi i dispositivi di supporto alla realtà virtuale, grazie a essi è possibile fare semplici passeggiate, guidare macchine da corsa o addirittura volare.

Che cos’è la realtà aumentata?

La realtà aumentata è una rappresentazione della realtà vera e propria in cui vengono inseriti elettronicamente degli elementi. La realtà aumentata non simula quindi un altro mondo digitale, ma riprende la realtà aggiungendone degli aspetti. 

L’applicazione Pokemon Go è stata forse il primo vero e proprio esempio di realtà aumentata accessibile a tutti. Per cacciare i Pokemon basta inquadrare le strade della propria città con lo smartphone e in esse, attraverso la realtà aumentata, compaiono i Pokemon. Per uscire dall’ambito gaming, un altro esempio di realtà aumentata arriva da Ikea: il colosso dell’arredamento svedese permette attraverso la sua applicazione di inquadrare la propria casa e inserire in essa, con un meccanismo di realtà aumentata, i mobili che stiamo pensando di comprare, per vedere che effetto farebbero.

Accessibilità in azienda

Realtà virtuale e realtà aumentata sono quindi due tecnologie completamente differenti: una crea dei mondi interamente digitali in cui avere delle esperienze immersive, l’altra integra la realtà vera e propria con elementi digitali permettendoci di vedere concretamente elementi aggiuntivi.

Entrambe le tecnologie sono spesso accostate al mondo del gaming, in primis perché le prime loro applicazioni famose arrivano effettivamente da questo settore, in secondo luogo perché è più semplice spiegarle e immaginarle attraverso gli esempi che arrivano dai videogiochi. Nonostante ciò, non si tratta di innovazioni esclusivamente legate a questo settore, tra le varie applicazioni risulta estremamente importante quella in ambito aziendale per permettere di sostenere il tema dell’accessibilità.

La realtà virtuale permette non solo di creare mondi fantastici, ma anche di riprodurre modelli virtuali della realtà. Ricreare un modello virtuale di un determinato contesto, una sorta di metaverso, ne permette l’accessibilità digitale. Questo processo rappresenta un’enorme potenzialità per tutti quei settori in cui è necessaria la presenza fisica di una persona per supervisioni o sopralluoghi. Pensiamo ad esempio al settore agricolo, in cui per pianificare e organizzare la produzione è necessario fare misurazioni, uscire nei campi ed effettuare controlli. Creare una realtà virtuale che comprenda tutti i dati a disposizione permette di fare previsioni, test e analisi senza l’effettiva necessità di uno spostamento, e ciò crea grandi opportunità per tutti, ma in particolar modo per chi ha problemi di accessibilità.

La realtà virtuale, oltre a non necessitare di effettivi spostamenti, permette anche di adattare gli input visivi e sonori, consentendo praticamente a chiunque di svolgere determinate mansioni che sino ad ora erano invece inaccessibili. La realtà virtuale apre quindi moltissime porte, soprattutto a chi è affetto da disabilità.

Anche la realtà aumentata svolge un ruolo importante. Abbiamo spiegato che si tratta di una realtà in cui vengono inseriti elementi elettronici per renderla appunto aumentata. Elementi visivi e sonori possono essere di grande aiuto per superare le barriere.

Le persone non vedenti possono ad esempio sfruttare una realtà aumentata sonora che, attraverso dispositivi indossabili, permette di accedere a sistemi di orientamento avanzati che le aiutano a muoversi in sicurezza. In caso di disabilità cognitive è possibile avvalersi della realtà aumentata per avere accesso a informazioni, immagini e grafici di supporto, o comunque di qualsiasi cosa sia necessario per eliminare tutti quei limiti fisici  che sinora hanno limitato l’accesso a determinate mansioni.

Sono davvero tante le applicazioni di queste due tecnologie a supporto dell’accessibilità, ci troviamo ancora agli albori di una sorta di rivoluzione tecnologica inclusiva, ma certamente è questa la direzione futura (e presente) delle aziende. Inclusione e accessibilità continueranno a rappresentare due temi fondamentali degli anni a venire e molte delle innovazioni saranno dedicate all’abbattimento delle barriere e alla parità.

 

 

 

 

 

 

 

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