Il bilancio delle competenze e il piano formativo
- Creato: Mercoledì, 23 Gennaio 2013 12:30
Come si prepara il piano formativo?
All'inizio dell'anno è tempo di tirare le somme dell’anno precedente.
Nella formazione, questo significa:
- valutare i risultati degli interventi formativi conclusi
- fare il bilancio delle competenze
- definire il piano formativo per il nuovo anno
Il piano formativo è lo strumento che aiuterà l’azienda a sviluppare le potenzialità del suo capitale umano e viene definito attraverso due fasi: il bilancio delle competenze aziendali e la redazione vera e propria del piano.
FASE 1 - Il bilancio delle competenze
Nell’ambito professionale, il bilancio delle competenze definisce il know-how aziendale e le direzioni in cui farlo crescere in linea con le strategie operative definite dal management. Il bilancio individua:
1. Le competenze attuali, possedute dai dipendenti, che emergono attraverso questionari, simulazioni, prove pratiche, interviste, test di autovalutazione e attraverso l’analisi di vari indicatori (performance, produzione, obiettivi raggiunti, confronto con altre aree aziendali)
2. Le competenze desiderate dall’azienda per la sua crescita
3. Il gap fra le competenze attuali e quelle desiderate
Attenzione però: non è detto che le competenze definite nell’anno precedente vadano bene anche per quest’anno. Bisogna considerare i cambiamenti del contesto competitivo, l’evoluzione delle tecnologie, lo spostamento degli asset aziendali e il comportamento della concorrenza. Per questi motivi, l’azienda deve periodicamente ridefinire la propria mappa delle competenze.
Le competenze normalmente considerate in ambito professionale riguardano:
- i valori professionali (come “Condividere il codice etico aziendale)
- le competenze culturali di base (i prerequisiti richiesti ai neoassunti per lavorare in azienda, come “Conoscere l’italiano”)
- le competenze tecniche (il “saper fare”, come: “Programmare in VisualBasic”)
- le competenze trasversali (il “saper essere”, come “Empatia con il cliente”)
Nel bilancio delle competenze applicato al singolo individuo, si considerano anche
- gli interessi professionali (es. “Mi piacerebbe lavorare in quest’area aziendale)
- le competenze in ingresso (precedenti esperienze di lavoro, apprendimento informale)
- le competenze particolari (capacità che esulano dalle competenze strettamente aziendali ma comunque possedute dalla persona)
- l’eventuale portfolio dei lavori eseguiti
- l’autovalutazione delle competenze, che verrà comparata con quella dei propri responsabili e colleghi per definire le metacompetenze della persona (capacità di autovalutarsi)
- il grado di soddisfazione personale
Il bilancio delle competenze aiuta l’azienda a conoscere i propri talenti e a definire i bisogni formativi, per passare alla fase successiva.
FASE 2 - Il piano formativo
Per colmare il gap fra le competenze attuali e quelle desiderate, l’azienda definisce un piano formativo aziendale che indica:
- le strategie didattiche che indirizzano la formazione
- gli obiettivi formativi (generali e specifici)
- i singoli progetti formativi che permetteranno di raggiungere ciascun obiettivo
- gli strumenti attraverso cui realizzare i progetti (corsi online, corsi d’aula o blended, seminari, formazione on the job, ecc.)
- le risorse necessarie (aule, docenti, esperti, tutor, computer, attrezzature, materiali didattici, eLearning)
- l’analisi dei costi
- il budget a disposizione e la sua ripartizione nei vari progetti
- le scadenze
- le attività di monitoraggio
- le modalità di assessment (in itinere e finale)
- i parametri con cui valutare i risultati complessivi del piano
In una fase successiva, il piano formativo aziendale viene applicato alle singole persone e diventa quindi il piano formativo individuale, che indica gli obiettivi specifici, le attività formative che ogni singola persona dovrà svolgere nel corso dell’anno, le competenze che dovrà acquisire e con quali scadenze.
In particolare, il piano formativo segue normalmente tre aree di sviluppo:
- personale/motivazionale (bisogni dell’individuo, interazione con gli altri e nel gruppo di lavoro, gestione degli aspetti conflittuali)
- tecnico/professionale (competenze tecniche richieste nell’attività lavorativa svolta)
- organizzativo (sapersi “muovere” nell’azienda e sposarne la mission)
Realizzare in concreto il percorso formativo per ciascun progetto significa quindi trovare le metodologie didattiche più efficaci in relazione agli obiettivi, ai tempi ed alle risorse. In particolare, bisogna definire se i percorsi formativi sono:
- sequenziali o paralleli
- multidisciplinari o modulari
- individuali o di gruppo
- in aula, in eLearning o blended
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