Quando chi scrive è il Content Generator

Ormai l’Intelligenza Artificiale sembra essere in grado di fare qualsiasi cosa. Su questo tema e su cosa significherà ciò nello scenario futuro dell'elearning si sta discutendo molto in questi giorni anche al Learning Technologies Autumn Forum 2023. Ci si interroga in particolare sulla diffusione dei bot creati in modo specifico per la produzione di testi: i content generator. In base ai nostri input, i content generator possono aiutarci a creare rapidamente diversi tipi di contenuti, a trovare i concetti correlati a determinate parole chiave, ad approfondire un argomento in modo verticale, ad aiutarci nel brainstorming, ed anche a controllare se i nostri testi sono stati plagiati. Insomma, di tutto e di più.

La loro grande utilità assieme alla rapidità di utilizzo, sta facendo proliferare l’offerta di tool sempre più specializzati in varie attività: dalla scrittura di blog, alla costruzione di landing page o ancora da Tweet o post di Facebook, alla creazione di pièce teatrali sullo stile di Shakespeare, alla generazione di una lista personalizzata della spesa, secondo le nostre abitudini, fino alla progettazione didattica di schede di corsi online e alla produzione vera e propria di corsi. Diciamocelo, sembrerebbe una manna per ogni Instructional Designer.

Ma quanto questa tecnologia funziona veramente? E soprattutto, quanto e come sostituirà veramente lo scrittore umano? Prima di approfondire queste considerazioni, vediamo una breve carrellata dei vari bot di AI attualmente disponibili specializzati in content generator.

 

Hostinger https://www.hostinger.com/ai-website-builder Creare un sito web (dai testi alla creazione di un sito funzionante, grafica e navigazione compresa) non è mai stato così veloce.

 

Growthbar https://www.growthbarseo.com Aiuta a scrivere per i blog con testi ottimizzati per i motori di ricerca.

 

Jasper https://www.jasper.ai Come generare in poco tempo ads in Facebook, grafica compresa.

 

Describely https://copysmith.ai Per chi ha bisogno di produrre creare brevi testi descrittivi.

 

Copy https://www.copy.ai Creatore di tutti i tipi di testi, disponibile in 25 lingue anche nella versione free.

 

Articleforge https://www.articleforge.com Un valido aiuto per gestire articoli completi, dalla creazione alla pubblicazione.

 

Scalenut https://www.scalenut.com Un vero e proprio AI writing assistant, per generare testi più lunghi.

 

Shortlyai https://www.shortlyai.com Per superare il blocco dello scrittore e gestire testi più lunghi, con la possibilità di espandere determinati argomenti o ottenere una revisione dei propri testi direttamente dall’AI.

 

Per capire più da vicino come funziona questa tecnologia, e cosa realmente ci si può aspettare, abbiamo fatto una prova con un tool gratuito: HYPERWRITE (https://app.hyperwriteai.com). Questo strumento promette diverse versioni di BOT, personalizzate per ciascuna attività. Per questa prova, abbiamo creato uno strumento personalizzato per la creazione di un articolo per la newsletter. Abbiamo chiesto al sistema: "Come i tool AI content generator aiuteranno gli instructional designer nel loro lavoro”?

 

 

Ed ecco il risultato:

 

 

Subject: Exploring AI Content Generators for Instructional Designers

Dear [Subscriber],

Welcome to the latest edition of our newsletter. Today, we are diving into the exciting world of AI content generation and discovering how instructional designers can harness its potential to revolutionize content creation.

As an instructional designer, you are always on the lookout for innovative ways to deliver engaging and effective learning materials. With AI-powered content generators entering the scene, now is the time to explore these new tools and adapt to the changing landscape of eLearning design.

In this issue, we'll cover:

  1. What AI content generators are and how they work
  2. How instructional designers can use AI to create diverse eLearning materials
  3. The impact of AI on content creation and future predictions

AI content generators are powerful tools that leverage machine learning algorithms to produce high-quality text or digital media automatically. By analyzing vast amounts of data, these systems can generate relevant and coherent pieces tailored to your specific requirements - making them an invaluable resource for instructional designers.

By integrating AI-based content generators into your eLearning design process, you can:

- Save time by automating repetitive tasks or researching topics

- Enhance creativity by exploring everything from microlearning materials to full-scale courses

- Personalize learning experiences based on individual learner's needs or preferences

- Boost engagement with fresh, unique content that keeps learners interested and motivated

As we move into the future, it's crucial for instructional designers to stay up-to-date with industry trends and developments such as AI-based content generation. By embracing these advances, you'll not only streamline your workflow but also improve your ability to deliver compelling educational experiences.

In closing, utilizing AI in content creation has the potential to reshape eLearning in remarkable ways. We hope you'll enjoy experimenting with these fascinating tools and unlocking new opportunities in instructional design.

To stay informed about the latest innovations in eLearning and instructional design, be sure to subscribe to our newsletter.

Happy designing!

Best regards,

[Your Name]

[Your Website]

 

Alcune considerazioni: si tratta di un articolo formalmente ben scritto, con una struttura argomentativa ben formulata, anche se rigida, e in realtà a ben guardare non ci dice nulla di nuovo. Non stupisce quindi che la stragrande maggioranza degli articoli online siano oramai altrettanto vuoti e ripetitivi. Non si va oltre la schematizzazione di un concetto, che può essere utile ai novizi della materia ma che non convince chi è in cerca di una voce nuova, ricca e stimolante, sulla materia.

Inoltre, non sono approfondite le relazioni fra i concetti, i possibili controfattuali (cosa accadrebbe se…) e le concrete implicazioni pratiche che non sono ancora state scritte da nessuno. In sostanza, mancano creatività e personalità. Siamo di fronte ad una ripetizione di concetti già prodotti in precedenza, anche se, di certo, la qualità è migliore di tanti operatori umani. Di certo, abbiamo capito che c’è una bella differenza fra scrivere, e scrivere bene.

Chissà se in futuro, le reti neurali saranno così ben addestrate da riuscire a creare nuovi pensieri, concetti o pratiche che il cervello umano non ha ancora mai concepito? Chissà se riusciranno a comporre poemi e opere letterarie più profonde di quelle umane, senza aver vissuto l’umana esperienza? Attualmente ci sono interessanti esperimenti di arte prodotta da AI, specie nel surrealismo, come testimonia ad esempio l’esibizione permanente online AI surrealism (https://foundation.app/world/ai-surrealism?tab=home) o nell’astrattismo post moderno, che ha portato l’opera di Refik Anadol direttamente al MoMa di New York. Ma l’arte della scrittura sembra essere ancora una faccenda molto più complessa. L’AI riesce a generare libri interi, ma sono ancora solo delle copie di uno stile replicato da un’artista umano.

L’intelligenza artificiale invece ci supera di gran lunga in un’attività su cui l’essere umano non potrà mai competere: l’analisi di dati. L'AI, in particolare quando eseguita su computer ad alta potenza, è in grado di eseguire calcoli e analisi di dati a velocità estremamente elevate, anche frazioni di secondo. In confronto, gli esseri umani elaborano informazioni a una velocità molto più lenta rispetto all'AI, specialmente quando si tratta di compiti che richiedono calcoli complessi o l'elaborazione di grandi dataset. Ad esempio, l'AI può eseguire milioni di calcoli al secondo, mentre gli esseri umani sono limitati dalla velocità dei loro processi biologici, come il cervello e il sistema nervoso, che operano a una scala di tempo molto più lenta.

Ad esempio, bot opportunamente istruiti hanno dimostrato una grande accuratezza nella diagnosi mediche (https://healthitanalytics.com/news/ai-achieves-high-diagnostic-accuracy-in-virtual-primary-care-setting) o nel diagnosticare anomalie analizzando le lastre a raggi X, con un’accuratezza del 99% (https://pubs.rsna.org/doi/10.1148/radiol.222268).

In campo legale, l'Ai ha stracciato gli esperti nella revisione di contratti legali, grazie anche ad un training basato su concetti invece che sulle singole parole chiave. In questo caso, l’Ai è risultata più veloce (una media di 26 secondi contro i 92 minuti dei legali, con un’accuratezza del 94%, rispetto al ‘misero’ 85% degli umani. (https://www.superlegal.ai/blog/aivslawyer/#:~:text=Results%3A,achieved%20an%20average%20of%2085%25)

L’AI sembra essere migliore di noi del 15% anche nei test visivi utilizzati per proteggere i siti dai robot automatici che si spacciano per utenti umani (i cosiddetti test CAPTCHA, https://qz.com/ai-bots-recaptcha-turing-test-websites-authenticity-1850734350) e ci batte anche nel pensiero strategico. La particolarità rispetto all’ormai leggendario match di scacchi fra Kasparov e Deep Blue (https://it.wikipedia.org/wiki/IBM_Deep_Blue) è che questa volta non c’è stato un lavoro di programmazione umana dietro: gli sviluppatori si sono limitati a costruire l’architettura della rete neurale, e l’hanno poi addestrata facendole vedere innumerevoli partite. Le reti neurali, sulla base delle informazioni statistiche raccolte, hanno elaborato delle strategie di gioco del tutto nuove, incomprensibili anche per gli stessi campioni umani. È nato un nuovo tipo di ragionamento basato su nuovi parametri? Sicuramente, la strategia è vincente.

D’altronde, non si può affermare che l’AI sia diventata più intelligente dell’essere umano: attualmente, l'AI basata su modelli linguistici  ha dimostrato capacità notevoli in alcuni compiti specifici, come il riconoscimento del linguaggio naturale, la traduzione automatica, il riconoscimento di immagini e altri, ma non possiede una "intelligenza" nel senso in cui la comprendiamo nell'essere umano. L'AI è basata su algoritmi e modelli di apprendimento automatico che possono elaborare grandi quantità di dati e compiere compiti specifici in modo efficiente, ma non ha una comprensione o coscienza del mondo. La nostra intelligenza ha una gamma molto più ampia di sfumature che comprendono l'apprendimento, la creatività, la capacità di risolvere problemi complessi, l'empatia, la consapevolezza e molte altre caratteristiche che l'AI attuale non possiede.

Inoltre, l'AI è stata progettata e addestrata per eseguire compiti specifici, mentre gli esseri umani sono in grado di apprendere e adattarsi in modo flessibile a una vasta gamma di situazioni. Quindi, anche se l'AI può eccellere in alcuni compiti specifici, questa affermazione non implica che sia "più intelligente" degli esseri umani in senso generale.

Vedremo quindi in un futuro (non tanto prossimo) se le macchine riusciranno a scrivere (e quindi, a pensare) come e più di un essere umano. Per il momento, i content generator sono degli strumenti oramai indispensabili per quasi qualunque attività, scrittura compresa. La lotta non è fra AI e essere umano: la combinazione vincente è quando l’AI viene utilizzata a servizio dell’essere umano, a supporto delle sue capacità creative: non sostituire, ma integrare.

 

 

 

 

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