Formatori o Consulenti? Nuove competenze per i company training programs
- Creato: Martedì, 14 Marzo 2017 15:53
Le nuove prospettive di comunicazione e gestione dell’impresa hanno ridefinito l’organizzazione come un’entità in continua evoluzione: adeguarne le strutture organizzative, i processi gestionali e consolidare la cultura di impresa diventa quindi l’esigenza alla quale dare risposte strategiche e operative sia in ambito di gestione dell’informazione sia nella definizione dei piani di formazione. La creazione del valore, infatti, è direttamente proporzionale alla capacità dell’azienda di reagire e innovare per comunicare in modo propositivo con i propri stakeholder.
Definire i company training programs significa quindi adottare una visione di “sistema” che riguarda la gestione della conoscenza – intesa come cultura d’impresa – i processi di acquisizione/sviluppo delle competenze e il miglioramento delle performance aziendali. Un approccio orientato alla formazione continua, fatta di interventi sistematici, progettati “ad hoc” a seconda delle esigenze aziendali, e strutturati in base alle specificità delle diverse figure professionali da formare, nel rispetto dei valori e degli obiettivi strategici e operativi dell’organizzazione. La pianificazione dell’attività formativa diventa, in questo modo, elemento fondamentale delle scelte strategiche e dei programmi di sviluppo delle varie aree operative.
In questo contesto il confronto tra operatori del settore della formazione elearning e committente assume le caratteristiche di un’attività consulenziale basata sulla logica della partnership con il cliente come fattore essenziale della progettazione di soluzioni personalizzate sui temi dello sviluppo organizzativo, tecnologico e dell’empowerment delle risorse. Vediamo ora concretamente cosa significa lavorare adottando un approccio consulenziale e costruire una logica di partnership con il cliente partendo dalla definizione delle caratteristiche dei due attori protagonisti di questo processo: il formatore e il committente. Per introdurre questo confronto costruttivo è assolutamente necessario un convinto “committement” da parte del management” per favorire e supportare un dialogo – aperto e sinergico - con il formatore/consulente che potrà, così, comprendere e interiorizzare gli elementi distintivi della cultura d’impresa che stanno alla base del fabbisogno formativo, inteso come l’interesse dell’organizzazione nel definire un piano di apprendimento orientato a soddisfare le esigenze collettive, pur senza trascurare gli interessi individuali, per migliorare l’efficienza; modificare dei comportamenti; oppure formare delle risorse , in senso lato, cioè fornire nuove conoscenze e competenze.
Percepire il sistema di conoscenze oggetto degli interventi formativi è la chiave che consentirà al formatore di trasformare la sua conoscenza/consulenza in soluzioni formative in base a un metodo che, partendo da un esame dei bisogni individuali, arriva ad analizzare l’organizzazione in cui l’utente opera per dare risposte adeguate alle esigenze di entrambi. Inoltre per realizzare un sistema elearning utilizzando al meglio le attuali potenzialità tecnologiche e metodologiche è necessaria grande progettualità, metodo e competenze professionali specifiche che il formatore saprà mettere in campo nel confronto costruttivo con il committente.
La complementarietà delle competenze tecnologiche, metodologiche, divulgative del formatore diventa l’elemento fondante di un metodo e di un approccio progettuale che focalizza gli interventi sia sui processi che creano valore, sia su asset distintivi e competitivi quali il Knowledge Management, integrando le soluzioni tradizionali con modelli innovativi.
Dal punto di vista metodologico emergono le linee guida per: una progettazione modulare e flessibile (Information e Learning Objects); la gestione dei percorsi formativi (curricula core e specialistici) in un’ottica di coinvolgimento degli utenti in “learn-activity” per mettere loro a disposizione un ambiente di apprendimento non separato da quello di lavoro: un “background” di conoscenza da utilizzare quando se ne ha la necessità.
Cogliere questa grande opportunità è possibile se esiste, da un lato l’attenzione e la disponibilità da parte del committente, dall’altro la capacità del formatore di “fare regia” nella rete di attori, relazioni e funzioni dell’organizzazione.
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