Dagli LMS alle LXPs, le piattaforme che vorremmo

Gennaio, il mese della curiosità: è il momento giusto per sbirciare evoluzioni e tendenze della formazione digitale. Dando ormai consolidati i trend della Realtà Virtuale e della Realtà Aumentata, e il diffondersi del Microlearning, guardiamo con interesse allo sviluppo delle LXPs (Learning Experience Platforms).

Disambiguazioni prima di tutto: una delle sigle confusa più spesso è l'LXP (Learning Experience Platform), una piattaforma con tecnologie di apprendimento adattivo basate sull'intelligenza artificiale per migliorare l'esperienza dell'utente. A molti piace pensare all'LXP come alla nuova generazione di sistemi di gestione dell'apprendimento (LMS), tuttavia l'evoluzione non è poi così diretta, dato che in realtà le due piattaforme sono state create per scopi completamente diversi. 

Negli LMS tradizionali i contenuti sono confezionati sapientemente da esperti di contenuti e instructional designer (SME FIRST) che definiscono dei percorsi di apprendimento mirati a specifici obiettivi attraverso materiali didattici "precotti". Questo è il classico approccio della formazione obbligatoria, conforme alle normative vigenti (come nella Salute e Sicurezza nel mondo del lavoro) o (nel caso di competenze lavorative specifiche) ai protocolli interni. In questi casi "ad alto rischio" è necessario sviluppare un programma didattico fortemente strutturato.

Una LXP invece è dinamica: i contenuti si aggiornano in automatico, attingendo dalle più varie risorse esterne (CONTENT FIRST). I contenuti quindi non sono predeterminati ma vengono creati di volta in volta a seconda dello specifico percorso dell'utente. Una LXP meglio si presta all'apprendimento informale: grazie alle capacità di elaborazione dell'intelligenza artificiale, può imparare dalle mie preferenze e suggerirmi i contenuti più adatti, anche confrontando il mio profilo con quello di utenti simili, o indicarmi le lacune da colmare. Un circolo virtuoso per cui più utilizzo la piattaforma, più mirati saranno i suggerimenti che ricevo.
L'approccio più rilassato della LXP è quindi la soluzione più adatta per un apprendimento permanente altamente personalizzato. Una formazione, "vestita" sulle esigenze dell'utente, che semplifica la ricerca e la condivisione delle informazioni ed incoraggia le discussioni sui social e la creazione condivisa di contenuti.

Ma c'è un punto d'incontro. Le risorse suggerite dall'AI della piattaforma LXP possono essere esterne (come l'articolo di un blog) ma anche interne (e quindi attingere dai contenuti aziendali e quindi dallo stesso LMS della propria azienda). Ed è qui che LXPs e LMS possono lavorare assieme, in una soluzione ibrida.

  • Il LMS diventa una piattaforma per erogare corsi online ma anche documenti, webinar, aule virtuali, worshop, video
  • L'LXP incoraggia lo scambio di contenuti creati dagli stessi utenti come articoli, blog, vlog, podcast e risorse esterne. I partecipanti possono discutere, condividere e convalidare reciprocamente il loro lavoro.

L’auspicio è, al solito, che non si perda la centralità dell’esperienza utente come guida nella creazione di nuovi ambienti di apprendimento. Una user experience che fa i conti con i profondi mutamenti del lavoro e che quindi deve indurci a ripensare tempi e modalità. E, perchè no, stimolare nuove professioni a supporto.

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