eLearning for causes: una scelta vincente

Qual è il link che collega l'elearning alle questioni mondiali emergenti? Cosa ha a che fare l'obbligo formativo (prevalentemente a carattere normativo) con le politiche agricole e di sostentamento del terzo mondo? Oggi possiamo dire che sono perfettamente legati, grazie all'iniziativa dell' "elearning for causes". In breve, attraverso la fruizione di contenuti online gli allievi ricevono gettoni da spendere in progetti di impegno sociale e umanitario sponsorizzati dalla propria azienda. Una crescita di competenza, una scelta di condivisione dei valori.

Quattro sono i fattori che fanno dell'elearning for causes una scelta di successo:

1) la leva motivazionale: l'utilità sociale dell'iniziativa, il suo carattere umano, la premialità fatta di oggetti e iniziative tangibili (come ad esempio la donazione di taniche di acqua, la formazione di infermieri, la fornitura di latte in polvere), il gioco di squadra per raggiungere un bene superiore e collettivo, attribuiscono carattere umano ad una modalità formativa generalmente associata all'impersonalità e all'asetticità.

2) la gamification: l'organizzazione dell'iniziativa attraverso le logiche del gioco a premi ne garantisce il carattere sfidante e competitivo; in alcuni casi l'esplicitazione e la pubblicazione della classifica dei migliori donatori (coloro che raggiungono maggiori crediti formativi), è un autentico sprone che auto alimenta un processo formativo con il triplice vantaggio di accrescere la competenza del lavoratore, assolvere all'obbligo formativo evitando sanzioni e concorrere a una buona causa.

3) il social: elemento da cui oggi non si può prescindere, l'aspetto social è qui gestito dal Learning Management System che, tramite ambienti collaborativi dedicati e graficamente personalizzati, amplifica la risonanza dell'iniziativa e garantisce la visibilità sociale del contributo del singolo. Molto spesso sono presenti delle vere e proprie bacheche in cui settimanalmente si sfidano i Top Supporter.

4) l'orientamento all'azienda: sono generalmente le società già impegnate nel sociale a promuovere questo tipo di progetti e a farli convergere in un piano di sviluppo più ampio con carattere formativo. Se il fine ultimo è l'accrescimento di conoscenza e/o competenza dei dipendenti in un arco di tempo relativamente breve (si tratta di progetti che non superano il trimestre), è anche vero che il primo beneficio è la condivisione di valori e l'affermazione di una specifica identità aziendale, vicina alle persone e al sociale.

 Errori da evitare? Il più comune è quello di non chiudere l'iniziativa con la stessa forza comunicativa con cui è stata avviata, e quindi di privare l'intero progetto di intensità e credibilità nel lungo termine. Non dimentichiamo quindi di:

- Chiudere l'iniziativa con una comunicazione ufficiale (è possibile prevedere anche un count down sempre visibile sulla home page del progetto).

- Ringraziare i partecipanti per l'impegno sociale.

- Condividere i risultati e documentare se possibile anche tramite immagini fotografiche l'effettiva donazione (è più semplice nel caso in cui si tratti di donazioni ai centri ospedalieri o di iniziative nazionali).

 

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