Web marketing, cosa non fare
- Creato: Martedì, 19 Luglio 2022 08:34
Nel precedente articolo vi abbiamo parlato delle principali attività che costituiscono l’argomento web marketing: piano di comunicazione, motori di ricerca, sito web, social media e analisi dati. Alla base della strategia di marketing aziendale, online e offiline, deve esserci studio e pianificazione che considerano le risorse e il budget a disposizione e, in funzione di questi, determinano i canali di comunicazione da utilizzare e lo sviluppo della presenza online.
Una buona strategia di web marketing prevede quindi l’analisi delle caratteristiche del nostro brand, lo studio del nostro target di riferimento considerando in che canali di comunicazione possiamo intercettarlo, un benchmark dei competitor che ci permetta di adattare la nostra strategia, la definizione di un funnel d’acquisto ideale e lo sviluppo delle attività utili a colmare tutti i tasselli del funnel, dall’awareness generica sino alla conversione.
Il marketing strategico, digitale e non, prevede quindi una complessa pianificazione di tutti i dettagli e la comprensione di come svilupparne ogni aspetto. Tuttavia, una volta pianificato e coordinato il tutto, si tende e non rispettare la propria strategia. Vediamo quindi i principali errori da non commettere quando applichiamo una strategia di web marketing.
Contenuti
I contenuti rappresentano una delle fondamenta del web marketing, sono il mezzo con il quale arrivare ai nostri lead. In assenza di tale mezzo non possiamo raggiungere il nostro obiettivo.
Talvolta capita di dover comunicare prodotti e servizi molto tecnici e complessi, a prescindere dal fatto che sia un professionista interno o esterno all’azienda a occuparsi dei contenuti, ci sarà sempre bisogno di una comunicazione interna per fornire a tale persona le informazioni necessarie per generare contenuti. Questo passaggio di informazioni non può essere una tantum, ma deve essere continuo. È fondamentale dedicare del tempo allo sviluppo di contenuti, l’azienda deve quindi impostare un flusso interno di informazioni che permetta la creazione di materiale in maniera costante e organizzata.
Una scarsa comunicazione interna si riflette in una scarsa comunicazione verso i clienti.
E così talvolta ci si ritrova a partire in quarta, pubblicando articoli o post anche più volte a settimana, per poi arenarsi e bloccare la frequenza di pubblicazione, elemento fondamentale per mantenere i profili social attivi e il rapporto con i nostri potenziali clienti continuativo.
Strategia debole
Lo studio strategico delle attività è fondamentale: talvolta si pensa che delineare un potenziale target sia sufficiente a sviluppare una buona attività di marketing digitale, ma spesso questo approccio risulta parziale.
Il processo d’acquisto di un bene o servizio non è uguale per tutti: c’è chi conosce il nostro brand ma non è sicuro di voler acquistare, c’è chi conosce un brand competitor ma non il nostro, c’è chi sa di avere un problema ma non sa che potrebbe acquistare la soluzione e c’è addirittura chi non è consapevole di avere un problema al quale il nostro prodotto o servizio potrebbe portare una soluzione.
Ognuno dei profili appena descritti avrà un processo d’acquisto differente dagli altri: a qualcuno dovremo comunicare che il nostro prodotto è meglio di quello dei competitor, ad altri dovremmo invece dire che se dovesse essere incappato in una certa problematica allora potrebbe valutare la nostra soluzione.
Ciò significa canali di comunicazione diversi, ottimizzazione SEO per più keyword, modi di comunicare completamente differenti, maggior tempo da dedicare a tutta l’attività di web marketing e probabilmente maggior budget da dedicare a ognuna di queste categorie di potenziali clienti.
Dobbiamo poi ricordarci che oramai sono necessari più stimoli per far sì che un utente si avvicini realmente al nostro brand. Entrano quindi in gioco logiche di remarketing, cura dei lead, concetti come la life time value e così via. Ognuno di questi aspetti richiede tempo e denaro, non bisogna quindi strafare e pensare che sia sempre possibile fare tutto, se le risorse sono limitate è necessario limitare anche la presenza online.
Esigenza di strafare
Collegato al concetto precedente si sottolinea la volontà che talvolta le aziende hanno di strafare: vogliono essere presenti su tutti i social network possibili immaginabili. Facebook, Instagram, Pinterest, Youtube, Telegram, WhatsApp, Tik Tok, LinkedIn e Twitter forse sono un po’ troppo e probabilmente inutili se vogliamo dedicare 100€ al mese alle sponsorizzazioni online e vendiamo spremi agrumi o tosta castagne.
Ignorare i dati
Come vi abbiamo raccontato, man mano che consolidiamo la nostra presenza online avremo a disposizione sempre più dati da analizzare. Questi, se letti nel modo corretto, ci racconteranno molto sui nostri utenti. Non sempre la stima sulla presenza online del nostro target è corretta e l’analisi dati può farci capire se stiamo andando nella direzione giusta: se uno strumento di analisi dati ci dice che stiamo intercettando il target sbagliato è necessario fare delle considerazioni. Se questo target sta comprando possiamo riadattare la nostra comunicazione, se invece ci ignora dobbiamo cambiare qualcosa a livello tecnico in fase di advertising.
Fretta
Per quanto il mondo web sembri essere un contesto rapido e in continua evoluzione, le strategie di web marketing richiedono tempo e pazienza. Talvolta le aziende si aspettano di cominciare a operare online e di aggredire il mercato rapidamente, magari spinti dalla convinzione che il tal video o tal reel fosse incredibilmente divertente o efficace e dovesse per forza di cose attirare nuovi clienti. Così passano i primi mesi, ma i risultati sono molto contenuti. Questo talvolta porta al rapido sgretolamento di strategie a lungo termine che potevano anche essere vincenti se portate avanti con pazienza.
Prendiamo ad esempio l’attività di SEO, search engine optimization, che più di tutte porta i risultati sul medio lungo termine: quando pubblichiamo un articolo ottimizzato SEO sono necessari mesi perché questo finisca eventualmente in prima pagina. Non ci si può lamentare se dopo una settimana non compariamo ancora primissimi cercandoci su Google.
Ignorare i vincoli
Gli strumenti online impongono dei vincoli: Facebook consiglia di spendere almeno 10€ al giorno in un contesto nazionale, 5€ in un contesto locale geolocalizzato, LinkedIn richiede almeno 10€ al giorno per sponsorizzare un contenuto, ma se ne consigliano 25€ al giorno per ottenere risultati, Google Ads richiede una certa somma di denaro per ogni click sul nostro annuncio, una volta finito il budget dedicato il nostro annuncio non compare più.
Questi appena descritti sono alcuni dei limiti minimi per cominciare a ottenere risultati online: se queste sono le regole, ignorarle non ci porterà ad alcun risultato. È inutile dedicare 100€ al mese a LinkedIn se vogliamo promuovere la nostra azienda, quando quello specifico strumento richiederebbe almeno il triplo del budget.
Per tutti questi motivi la strategia, la pianificazione e una consulenza iniziale sono fondamentali per non sprecare tempo e denaro. Se vuoi ragionare su come costruire una strategia di web marketing vincente per la tua azienda e calibrata rispetto alle risorse che hai da dedicare parliamone assieme.