Microlearning
- Creato: Lunedì, 15 Novembre 2021 11:25
Ne abbiamo sentito tutti parlare, ma che cos’è il microlearning?
Banalmente, possiamo intendere il microlearning come uno spezzettamento di contenuto (il famoso “chunking” tipico dell’information mapping) in parti più piccole e sintetiche.
Ma con microlearning intendiamo davvero solo questo?
Sì e no.
L’idea di fondo è che tanto più un’unità didattica sia circoscritta e focalizzata, tanto più sarà facile per il discente interiorizzare i concetti in essa contenuti.
Quando scegliamo il microlearning per la nostra formazione, siamo ben coscienti di tre caratteristiche fondamentali di questa soluzione:
- Ogni singola pillola sarà di durata indicativa tra i 5 e i 15 minuti. La nostra mente, infatti, necessita di circa 5 minuti per raggiungere il picco massimo di attenzione, che poi riesce a mantenere per circa altri 15.
- Ogni pillola sarà autoconsistente. Dobbiamo accertarci che il nostro discente abbia a disposizione unità didattiche con un inizio, uno svolgimento e una fine.
- Il contenuto deve essere chiaro, focalizzato e di impatto. Non abbiamo il tempo, né lo spazio, per fare giri di parole. Dobbiamo andare dritti al punto!
Quando scegliere il microlearning come soluzione formativa?
Come tutte le soluzioni che possiamo proporre quando iniziamo a ragionare su un progetto formativo assieme a un nostro cliente, il microlearning funziona meglio quando dedicato a un certo target.
Facciamo un esempio pratico: dobbiamo creare due corsi sullo stesso argomento per due target differenti. Nel primo caso, il nostro target sono i lavoratori di un’azienda che ha fissato le sessioni formative in momenti dedicati e precisi della giornata lavorativa, prevalentemente svolta in ufficio; nel secondo, abbiamo un gruppo di lavoratori in mobilità, che fruiscono della formazione tra uno spostamento e l’altro, quasi tutti utilizzando uno smartphone o un tablet.
Se nel primo caso possiamo immaginare che il nostro utente sarà inserito in un certo tipo di ambiente standard (una sedia, una scrivania, la possibilità di prendere degli appunti, di fruire più volte di un contenuto e di approfondire un concetto), nel secondo caso possiamo presumere che la formazione verrà fruita magari seduti sul proprio mezzo nei momenti di pausa, o su treno.
Quale dei due target beneficerà maggiormente del microleaning?
Il secondo: perché con il microlearning garantiamo maggiore flessibilità nella fruizione del contenuto, ideale per chi non ha la possibilità di pianificare sessioni estese di formazione o è conscio che verrà interrotto spesso durante la formazione.
Microlearning: anche il contenuto conta
È facile dedurre, a questo punto, che se il microlearning risponde bene alle esigenze del nostro target, allora qualsiasi contenuto possa essere suddiviso in singoli blocchi da fruire nei momenti più opportuni. Anche qua, la risposta è ambivalente: sì, potenzialmente qualsiasi contenuto può essere progettato con il microlearning, e no, non sempre è la soluzione più adatta!
Oltre al target di riferimento, teniamo sempre presente l’obiettivo della formazione: il microlearning potrebbe, ad esempio, essere solo una parte di un percorso formativo più ampio.
Alla base di un progetto formativo efficace c’è sempre un tavolo di discussione con i nostri clienti, sui cui portiamo avanti una sana analisi di bisogni, esigenze e obiettivi. La scelta di una soluzione formativa rispetto a un’altra, microlearning incluso, è la naturale conseguenza di questo momento di incontro tra clienti e professionisti della formazione!
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