Elearning, social learning e self-directed learning: la rivoluzione tecnologica

Lo sapevi che l’elearning fonda le sue radici nel lontanissimo Novecento?

Il suo primissimo antenato fu la formazione a distanza per cui materiali cartacei venivano inviati a casa del discente che doveva restituirli, poi, compilati.

In seguito, con la nascita dei primi strumenti multimediali, l’attività di formazione offrì la possibilità di auto-formarsi tramite CD-Rom o Floppy Disk. Un ulteriore passo avanti venne fatto con l’avvento del web che permetteva una fruizione della conoscenza via .net ma in modalità a-sincrona; velocemente si raggiunse la possibilità di poter comunicare tramite learning space e condividere la propria esperienza con altri discenti e formatori.

Infine, nacque il così detto social learning, per cui il partecipante stesso si fa docente (esempi sono Coursera, Busuu.com – il social che ti permette di imparare una nuova lingua e offrire lezioni sulla tua).

Come si può notare, allo sviluppo della tecnologia corrisponde una formazione che coinvolge sempre più stakeholders. Da un’attività di apprendimento in solo, si passa a una sempre più sociale.

 

 

 

Ma come definire, quindi, l’e-learning che conosciamo oggi?

In senso stretto si intende un momento di apprendimento, formazione, attraverso il web.

Così però rende l’idea di essere un concetto cristallizzato, che vede la formazione digitale coincidere con il “self learning”. Invece, l’elearning ha raggiunto un’accezione più ampia e fluida, grazie a quello che abbiamo chiamato “social learning”.

Secondo Jay Cross, esperto di Informal Learning, “molto di quello che apprendiamo, lo apprendiamo grazie agli altri”, e in effetti da secoli l’essere umano apprende grazie alla relazione, la parola, la socialità.

L’avvento delle nuove tecnologie ha portato l’esperienza di apprendimento sociale umana a un nuovo livello: ora chiunque può raccontare il proprio know how tramite prodotti multimediali (video, audio, foto) online.

È importante, però, offrire prodotti di qualità e grazie alle tecnologie sempre più innovative è possibile farlo.

In questo senso, il web e la tecnologia stanno quindi favorendo l’apprendimento attraverso quelle che sono le modalità più naturali per noi: socializzando, anche se online.

 

Grazie al web e alle nuove tecnologie anche il self learning ha cambiato accezione.

Il self learner non è solo colui che “impara da solo” ma è colui che: utilizza l’esperienza altrui, offerta dai diversi prodotti presenti sul web (da YouTube a blog e piattaforme digitali), per apprendere. In questo modo il discente diventa il manager e l’organizzatore di tutti i suoi processi formativi e attività di apprendimento.

 

Questi sviluppi hanno inevitabilmente portato alla fruizione mobile. Una fruizione a cui nemmeno le organizzazioni possono fare a meno per potenziare la propria formazione aziendale.

Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica continueranno a migliorare le metodologie di apprendimento e gli strumenti di apprendimento. Le aziende potranno, quindi, accogliere questi cambiamenti non solo per mantenere un buon posizionamento sul mercato ma anche per sviluppare ed evidenziare il talento presente in azienda.

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