Flipped classroom: dalla scuola alle organizzazioni

Hai mai sentito parlare di flipped classroom? Sono già tanti i bambini e i ragazzi che a scuola hanno iniziato a sperimentare insieme ai loro insegnanti metodologie didattiche innovative che fanno uso intelligente delle tecnologie.

Si parla sempre più spesso di insegnamento capovolto o classe ribaltata, ma cosa significa? La flipped classroom (classe capovolta) è una pratica volta a promuovere una trasformazione del modello tradizionale di fare scuola legato alla didattica frontale.

 L’idea nasce nel 2006 negli Stati Uniti da due docenti di chimica, Jonathan Bargmann e Aaron Sams,  che per permettere agli studenti assenti di seguire il programma scolastico iniziarono a registrare le loro lezioni. I due docenti si resero presto conto che il tempo dedicato in classe alle tradizionali lezioni frontali poteva essere investito in attività di tipo collaborativo e cooperativo che difficilmente potevano essere portate aventi dagli studenti a casa. In classe, sotto la loro guida, i ragazzi potevano invece discutere e svolgere attività laboratoriali in gruppo: attività socializzanti e più personalizzabili. L’aula si trasformava così in uno spazio di sperimentazione e di apprendimento tramite il fare. Tale modello, che sfrutta l'ideologia dell'elearning, si presta ad essere esportato dalla scuola verso il mondo del lavoro, trovando facile applicazione nella formazione professionale.

Nella flipped classroom il docente non è più colui che trasmette la conoscenza: diventa piuttosto una guida che accompagna i discenti nel loro percorso, l’aula si trasforma in uno spazio di lavoro flessibile e capace di adattarsi alle attività del giorno. Le risorse didattiche – per lo più digitali - vengono messe a disposizione degli studenti in repository e in ambienti di apprendimento on-line.

Quando gli insegnanti lavorano per classi ribaltate assegnano agli studenti il compito di informarsi e studiare a casa attraverso testi, video-lezioni, materiali digitali e multimediali. Le informazioni vengono anticipate (a casa) e utilizzate successivamente (in classe/nelle aree dedicate alla formazione messe a disposizione dalle organizzazioni) per svolgere attività di gruppo o individuali orientate alla produzione di prodotti e progetti (presentazioni, video, ebook) attraverso la logica del learning by doing. All’interno di questa prospettiva rinnovata le tecnologie e il materiale didattico digitale diventano un valido alleato del docente sempre più “regista-designer” del percorso formativo oltre ad essere un ottimo strumento di lavoro per gli allievi, ora protagonisti e promotori della formazione. Questo modello innovativo per ben funzionare richiede un coinvolgimento di tutti gli attori in gioco:  Insegnanti formati e capaci di lavorare in modo cooperativo, organizzazioni informate attraverso progetti educativi chiari nei metodi e negli obiettivi, un sistema formativo a supporto dei docenti capace non solo di stimolare l’utilizzo delle tecnologie in ambito aziendale ma anche di ridefinire il loro ruolo come soggetto attivo nella costruzione del sapere e nella gestione del processo collaborativo.

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