Stili di Apprendimento e Progettazione multimodale
- Creato: Venerdì, 12 Aprile 2024 07:53
Nel mondo in continua evoluzione della formazione digitale, una delle sfide principali per i formatori è quella di adattare i loro metodi di insegnamento alla diversità degli stili di apprendimento dei discenti, ovvero alle preferenze individuali che gli studenti hanno quando si tratta di acquisire e processare informazioni. Comprendere e saper gestire questi stili può migliorare notevolmente l'efficacia e il livello di inclusione della formazione digitale, consentendo agli educatori di personalizzare l'insegnamento e coinvolgere gli studenti in modo più significativo.
Cos'è uno stile di apprendimento?
Gli stili di apprendimento sono i modi unici in cui gli individui percepiscono, elaborano e assimilano le informazioni. Mentre alcuni apprendono meglio attraverso l'ascolto e la partecipazione attiva, altri preferiscono apprendere attraverso la lettura e la riflessione. Negli ambienti di apprendimento digitali, questi stili possono essere ulteriormente influenzati da fattori come la tecnologia utilizzata, il format, il livello di multimedialità, l'interfaccia del software e la struttura del corso. Vediamo assieme quali sono i più diffusi.
Lo stile visivo: le persone cosiddette "visive" preferiscono apprendere attraverso immagini statiche o in movimento, grafici e diagrammi. Nei corsi digitali, possono trarre vantaggio da contenuti visivamente stimolanti come video didattici, infografiche, mappe concettuali e presentazioni grafiche.
Lo stile auditivo: le persone "auditive" imparano meglio attraverso l'ascolto e la ripetizione. Nei contesti digitali, le registrazioni audio, i podcast e le mappe parlanti possono essere strumenti ideali.
Lo stile tattile: i "tattili" preferiscono imparare facendo, attraverso l'interazione pratica con il materiale di apprendimento. I corsi più adatti a questo stile prevedono un approccio attivo e applicativo, come le simulazioni, i role play e i serious game.
Lettura e scrittura: chi preferisce leggere autonomamente o elaborare schemi, riassunti, slide per consolidare l'apprendimento, ha in genere la necessità di suddividere il contenuto e le sessioni di formazione in più momenti, intervallati da un contributo individuale, come ad esempio l'intervento in una community, i workshop, la condivisione di esperienze - contenuti - materiale di approfondimento con gli altri discenti.
Questa suddivisione riguarda non solo le persone cosiddette "normodotate", ma tutta la comunità di apprendimento che lavora, produce e si confronta all'interno delle organizzazioni.
Multimodalità e Neurodiversità
La diversità è una risorsa preziosa che arricchisce le nostre comunità e i nostri luoghi di lavoro. La multimodalità nella progettazione ha il pregio di estendere la sua efficacia anche a un'altra forma di diversità che spesso viene trascurata ma che riveste un'importanza cruciale: la neurodiversità. La neurodiversità si riferisce alla varietà di funzionamenti cerebrali e stili cognitivi presenti nella popolazione umana, inclusa la popolazione aziendale. Questa diversità comprende condizioni come l'autismo nei suoi spettri, l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), la dislessia e altri disturbi neurologici. Contrariamente alla visione tradizionale che considera queste condizioni come disabilità o deficit, il concetto di neurodiversità sottolinea che queste differenze sono parte naturale della varietà umana e possono portare a punti di vista unici, capacità creative e talenti distintivi.
La neurodiversità abbraccia una vasta gamma di condizioni e differenze cognitive. Alcuni dei tipi più comuni di neurodiversità includono:
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Autismo (Disturbo dello Spettro Autistico): Caratterizzato da differenze nella comunicazione sociale, nei modelli comportamentali e negli interessi ristretti. Le persone autistiche possono avere una vasta gamma di abilità e sfide.
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ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività): Caratterizzato da difficoltà nel mantenere l'attenzione, nell'organizzazione e nel controllo dell'impulso. Le persone con ADHD possono essere iperattive, distratte e avere difficoltà nel seguire istruzioni dettagliate.
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Dislessia: Una difficoltà specifica nell'apprendimento della lettura, che può influenzare la capacità di decodificare le parole, comprendere il significato del testo e/o ricordare l'ortografia corretta.
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Disprassia: Caratterizzata da difficoltà nell'esecuzione di movimenti coordinati, come scrivere, vestirsi o coordinare i movimenti del corpo. Le persone con disprassia possono avere difficoltà nel pianificare e coordinare azioni motorie complesse.
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Disturbi dell'umore: Questi possono includere disturbi come la depressione e il disturbo bipolare, che influenzano l'umore, l'energia e il funzionamento emotivo delle persone.
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Disturbi d'ansia: Come il disturbo d'ansia generalizzato, il disturbo d'ansia sociale e le fobie specifiche, che causano ansia e preoccupazione eccessive che possono interferire con la vita quotidiana.
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Disturbi del neurosviluppo non specificati: Alcune persone possono avere caratteristiche neurodiverse che non rientrano specificamente in una categoria diagnostica, ma che comunque influenzano il loro funzionamento cognitivo e comportamentale.
Questi sono solo alcuni esempi di neurodiversità, e la gamma completa delle differenze cognitive è molto più ampia. È importante riconoscere e rispettare la diversità di esperienze e bisogni delle persone neurodiverse e adottare approcci inclusivi che consentano a tutti di raggiungere il loro pieno potenziale.
Come può l'elearning supportare gli stili di apprendimento e la neurodiversità?
Attraverso la progettazione multimodale delle esperienze formative. L'apprendimento multimodale infatti si basa sull'idea che le persone sono diverse ed è corretto ed etico integrare molteplici modalità sensoriali nell'esperienza di apprendimento al fine di garantire la massima efficacia per un'ampia gamma di individui, compresi quelli neurodiversi. Tra tutte le modalità di formazione, l'elearning rappresenta un potente strumento per promuovere l'inclusione e valorizzare la diversità nei luoghi di lavoro. Offrendo flessibilità, personalizzazione e supporto tecnologico, l'elearning può consentire a tutti di sviluppare le proprie competenze e i propri talenti in un ambiente che rispetta le loro differenze. Investire nell'elearning come parte della strategia di inclusione aziendale non solo beneficia gli individui neurodiversi, ma arricchisce l'intera organizzazione, portando a una maggiore creatività, innovazione e successo collettivo, senza contare che contribuisce a ridurre le barriere di accesso al contenuto grazie alla tecnologia e alla varietà dei format progettabili.